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"Questo testo è interessante proprio perché indaga le diverse modalità con cui il disegno, da quello analogico a quello digitale, è chiamato a restituire un ambiente, sia esistente ed in attesa di essere trasformato, sia nella sua forma di anticipazione di ciò che sarà, in tutte le sue specificità. Nel primo caso ricorrendo agli strumenti tradizionali del rilievo ma anche a quelli, penso allo schizzo, alla fotografia o alla ripresa con videocamera, che sono in grado di restituire ciò che il solo rilievo tecnico non è in grado di fare. Vale a dire il carattere di quel luogo o il timbro, per tornare alla metafora musicale, determinante nell'azione di riconoscimento di un ambiente su cui si deve operare, e che è già parte fondante del progetto. Carattere che dipende non soltanto dalla sua morfologia e dalle dimensioni ma anche dalla luce, dal colore, dalla sua stessa storia. Nel secondo adottando una pluralità di strumenti indirizzati anche a "raccontare" il progetto in tutte le sue fasi." (Luciano Crespi). Da quella iniziale, in cui l'idea è ancora allo stadio della metafora e che si manifesta perlopiù attraverso diagrammi e schizzi preliminari, a quella in cui il progetto viene descritto compiutamente attraverso disegni tecnici, viste tridimensionali, simulazioni. L'apporto delle tecniche digitali è diventato fondamentale. Occorre, però, saper utilizzare le potenzialità di questi strumenti in modo coerente, per non correre il rischio di trasformare il medium in messaggio.